Villa Necchi Campiglio
Villa Necchi Campiglio è una dimora storica (casa museo) che fa parte del circuito delle “Case museo di Milano“. La residenza, donata al FAI dalle due sorelle Gigina e Nedda nel 2001, è divenuta dopo i lavori di restauro e l’apertura al pubblico nel 2008, una casa museo in grado di restituire al pubblico l’opera di Piero Portaluppi che l’ha progettata.
Costruita tra il 1932 e il 1935, Villa Necchi Campiglio è giunta a noi perfettamente intatta, sia nell’ampio giardino esterno (corredato da tennis e piscina) sia nella ricca infilata di sale interne. Architettura, arti decorative, arredi e collezioni restituiscono, nel loro armonioso insieme, l’elevato standard di vita dei proprietari, esponenti dell’alta borghesia industriale lombarda: a loro si deve l’invenzione della celebre macchina da cucire. A Portaluppi subentrerà Tomaso Buzzi, che, nel secondo dopoguerra, conferirà alle sale un aspetto più classico e tradizionale. La Villa ospita la collezione donata da Alighiero ed Emilietta De’ Micheli, la quale annovera dipinti e arti decorative del XVIII secolo, con dipinti del Canaletto, Tiepolo e Rosalba Carriera oltre a preziose porcellane cinesi e maioliche lombarde, mentre al piano terra, la Collezione Claudia Gian Ferrari di opere italiane del XX secolo.
Immerse nelle stanze, ovattate dal silenzio dello splendido giardino in cui la Villa Necchi Campiglio è inserita, le opere di Balla, Boccioni, De Chirico, Morandi, Sironi, Wildt si snodano attraverso le sale in stile decò, costituendo una vera e propria panoramica delle principali avanguardie storiche dell’Italia agli inizi del Novecento.
Fra le personalità che vi sono state ospitate figura Enrico d’Assia: scenografo per il Teatro alla Scala, veniva alloggiato durante i suoi soggiorni nel capoluogo lombardo in una stanza denominata in suo onore Camera del principe. Esisteva anche la “Camera della principessa”, riservata alla principessa Maria Gabriella di Savoia, grande amica delle sorelle Necchi.
Alcune generose donazioni di opere abbelliscono oggi la Villa, come il Vaso di Fausto Melotti o il grande dipinto Monumento ai caduti in corsa di Felice Casorati.