Tunnel Borbonico di Napoli
Il 19 febbraio del 1853 Ferdinando II di Borbone incaricava l’arch. Errico Alvino di progettare un viadotto sotterraneo che, passando sotto Monte Echia, congiungesse il Palazzo Reale con piazza Vittoria, prossima al mare e alle caserme. Lo scopo di tale richiesta era la realizzazione di un percorso militare rapido, in difesa della Reggia, per le truppe acquartierate nella caserma di via Pace, nonché una sicura via di fuga per gli stessi monarchi, visti i rischi che avevano corso durante i moti del 1848.
Durante il periodo bellico, tra il 1939 e il 1945, la galleria ed alcune ex cisterne limitrofe furono utilizzati come ricovero dei cittadini; vi trovarono rifugio tra i 5.000 ed i 10.000 napoletani, molti dei quali persero le case durante i numerosi bombardamenti subiti dalla città sia da parte degli alleati che dei tedeschi.
Fino al 1970 il Tunnel Borbonico fu utilizzato come Deposito Giudiziale Comunale dove veniva immagazzinato tutto ciò che era stato estratto dalle macerie causate dai bombardamenti, ammassando anche tutto quello che fino agli anni ‘70 veniva recuperato da crolli, sfratti e sequestri.
Il Tunnel Borbonico è il più affascinante percorso del circuito della Napoli sotterranea ed è visitabile scegliendo tra i diversi percorsi proposti.
Percorso “Standard“: permette di passeggiare all’interno del Tunnel, nei settori del ricovero bellico e nelle cisterne dell’acquedotto.
Percorso “Speleo“: dotati di elmetto speleologico con luce frontale, di tuta ed imbraco per esplorare i cunicoli dell’antico acquedotto è possibile raggiungere le cisterne, ancora parzialmente riempite d’acqua e decorate con simboli misteriosi.
Percorso “Avventura“: consente di ammirare le cisterne del ‘500 e del ‘600 e di navigare su una zattera all’interno di una galleria della metropolitana abbandonata ed invasa dall’acqua.
Il tunnel ha due ingressi: da via Domenico Morelli, vicino a piazza dei Martiri, all’interno del parcheggio Morelli e da vico del Grottone n°4, Traversa di via Gennaro Serra, nei pressi di piazza del Plebiscito. Questo accesso fu realizzato nel XVIII secolo per permettere ai pozzari di eseguire manutenzione alle cisterne dell’antico acquedotto.
Inoltre il circuito consente le visite anche a portatori di handicap o con difficoltà motorie.