Siracusa e le necropoli rupestri di Pantalica
Siracusa è stata una delle più importanti ed influenti polis magnogreche, centro della cultura ellenica e genitrice di personalità quali Archimede, Teocrito, Tisia e Filisto. La città conserva monumenti di assoluto prestigio anche di epoca bizantina e barocca. Siracusa include la piccola isola di Ortigia, il primo nucleo di questa città fondata dai coloni greci arrivati da Corinto nell’ottavo secolo a.C. Sul suolo di questa città (riguardo alla quale Cicerone disse che «era la più grande e bella di tutte le città greche») rimangono i resti del Tempio di Atena (V° secolo a.C.), in seguito convertito a cattedrale. Inoltre, rimangono i resti di un teatro greco, un anfiteatro romano e molte altre costruzioni. Queste testimonianze attestano la turbolenta storia della Sicilia dalla dominazione dei Bizantini a quella dei Borboni, passando attraverso la dominazione araba, normanna, di Federico II e degli Aragonesi. L’antica Siracusa rappresenta una testimonianza unica nel suo genere dello sviluppo della civilizzazione mediterranea di oltre 3 millenni.
Il sito archeologico di Pantalica, situato su di un altopiano circoscritto da due fiumi, fu fondato dalle popolazioni italiche in epoca primitiva. Vera fortezza naturale, l’antica Pantalica occupa uno sperone di montagna completamente isolato. Si articola in cinque differenti necropoli di grandissimo interesse archeologico, formate da più di seimila tombe a grotticella artificiale scavate lungo le pareti rocciose, talvolta inaccessibili, e comprende una poderosa struttura megalitica di impianto miceneo, l’Anaktoron (casa del Signore o Palazzo del Principe).
Alcune tombe sono state riutilizzate in epoca bizantina e trasformate in eremi monastici o in chiese (Grotta del Crocifisso, chiesa di S. Micidiario, chiesa di S. Nicolicchio) le cui pareti conservano ancora tracce di pregevoli affreschi.
Pantalica deve la sua fama non solo al suo patrimonio archeologico, ma anche alla sua unicità dal punto di vista paesaggistico e naturalistico. La bellezza del luogo, fruibile attraverso una serie di sentieri che attraversano la zona, le ha valso, insieme a Siracusa, il riconoscimento di Patrimonio dell’Umanità da parte dell’Unesco.