Modena: Cattedrale, Torre Civica e Piazza Grande
La città di Modena, per l’insieme monumentale della Piazza Grande, della Torre Ghirlandina e della Cattedrale, è stata iscritta dall’Unesco nella World Heritage List nel 1997.
Essendo espressione dell’attività di due personalità d’eccezione, l’architetto Lanfranco e lo scultore Wiligelmo, rappresenta un capolavoro del genio creativo dell’uomo. La loro creazione, infatti, si propose come importante modello per tutto il Romanico padano, offrendo l’ «esempio eminente di un tipo di costruzione o di complesso architettonico che illustri un periodo significativo della storia umana».
La piazza è giunta praticamente intatta fino ai giorni nostri. Questo spazio quadrangolare creato nella seconda metà del XII secolo è circondato dagli edifici del potere civico e religioso e da una serie di abitazioni a sud-est della Piazza adibite, nel corso dei secoli, ad attività artigianali, commerciali e municipali.
La Cattedrale delimita a nord il lato sinistro della piazza e il suo interno in mattoni conserva ancora la struttura originaria. Nella facciata principale Wiligelmo sviluppò una iconografia intesa a suggerire ai fedeli una promessa di salvezza, creando un nuovo linguaggio figurativo basato sia su canoni dall’antichità romana sia sulla quelli paleocristiani e medievali. Il portale maggiore della facciata fu usato sia come modello per le altre porte della Cattedrale che come esempio per la successiva scultura medievale italiana.
Collegata alla Cattedrale tramite due archi, la Torre Civica, conosciuta come Ghirlandina, è alta 88 metri e caratterizza il profilo della città. La sua costruzione avvenne in due momenti successivi: dapprima l’architetto Lanfranco e lo scultore Wiligelmo costruirono i sei ordini inferiori, i quali ricordano per austerità e vigore quelli delle torri romane, mentre successivamente Arrigo da Campione si occupò del tamburo ottagonale della cuspide.
L’intero complesso costituito da queste tre opere architettoniche costituisce una “testimonianza unica o quantomeno eccezionale di una civiltà o di una tradizione scomparsa”, in quanto esempio di un insediamento urbano legato ai valori della civiltà comunale.