Curon Venosta, Lago di Resia
Il simbolo della Val Venosta è fiabesco e affascinante: dal chiaro lago di Resia, lungo sei chilometri, e davanti alle maestose montagne della selvaggia Vallelunga, si erge solitario un campanile sommerso. La storia, però, che sta dietro a quest’immagine da cartolina, “il campanile nel lago”, è molto meno idilliaca. La chiesetta romanica del 14° secolo è muta testimone della costruzione della diga avvenuta subito dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale.
Quando venne creato il lago artificiale, le acque sommersero un piccolo paese e tutti gli abitanti vennero evacuati. Per la produzione di energia idroelettrica si decise di sfruttare i tra laghi di Resia di Curon e di San Valentino alla Muta. Gli abitanti di questi paesi furono costretti a lasciare le loro case ed il loro terreno. Alle otto di sera del 16 luglio le campane del campanile di S. Pietro suonano per l’ultima volta. Tre giorni dopo gli abitanti di Curon scendono le scale del campanile trasportando la vecchia campana risalente all’anno 1505. Il 23 luglio, domenica, si cerca di far esplodere la chiesa, ma il tentativo riesce solo in parte.
Nel lago vivono innumerevoli pesci come pesci persici, lucci, salmerini e coregoni, quindi il lago è anche perfettamente adatto per tutti gli appassinoati di pesca. E per chi invece preferisce praticare un po’ di sport lungo la riva del lago, il nordic walking o inline skating, è ideale. Il lago è inoltre anche un ottimo punto di partenza per innumerevoli escursioni nella natura che lo circonda.
In estate il lago rappresenta un vero e proprio luogo di relax, dove si può riprendere nuove forze e rilassarsi. Grazie a venti forti e frequenti il lago di Resia è diventato anche un noto luogo d’incontro per gli appassionati di kitesurf. E d’inverno, sul lago ghiacciato, si pratica sci di fondo e slitta a vela.
Una curiosità: la leggenda narra che in certi giorni, ancora oggi. si possono udire le campane del campanile risuonare dal fondo del lago!